mercoledì 10 settembre 2014
MATTINO
e nella stanza piange la gioia di un altro giorno la musica dell`alba nel tiepido mattino
ROBERTO LONGHI
E RIDONO LE MIE LACRIME
e ridono delle mie lacrime gli angeli piu` lontani io che solo davanti alla bellezza del mattino corro per raggiungerti nell`invisibile follia dell`azzuro dissero che sono pazzo di fronte a una folla di pazzi,
ma sul marciapiede
le donne travestite lanciavano sguardi di tristezza, e l`amore solo si disperava in un giardino di musica dal cielo il sole come un maestro esplose nel mio dolore e una voce canto` sui palcoscenici di vento la gioia che poi ritorna, analfabeta esaudivo il desiderio di un bambino scalzo e ancora lasciavo le mie lacrime
nella melodia di un coro celestiale fragile stelo sul sentiero d`oro di spine
ROBERTO LONGHI
I CAPELLI DI UN RICORDO
saranno ancora fiori di luce sui davanzali di una notte solitaria i piedi nudi di un poeta seduto al centro di un giardino come ricordi di un cammino senza tempo nelle citta` del dolore le pause nella musica come morsi di silenzio faranno breccia nella sabbia di una donna piu` invisibile dei suoi respiri e i freni nelle tenebre di sentieri rotti come giorni senza amore sciolti i capelli di un ricordo sul lenzuolo che illumina le lacrime del fantasma ancora in volo sul paesaggio di un passato le querce che non rispondono ai richiami di un sogno di fuochi camminano al mio fianco i girasoli di un tempo di folle bellezza e le parole cadono come mani mute sulle foglie del mio amore temporali di sguardi rinchiusi nei manicomi di una citta danzano i mari quando dormono gli amanti sui cuscini e l`armonia dell`infinito incontra il mio silenzio `
ROBERTO LONGHI
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