Stavo in una università straniera.
Venivano a chiedermi qualcosa dei corsi.
E io rispondevo.
Erano in 3. Uno mi sembrava Peter English.
Poi mi dicevano che mi avevano dato la responsabilità di un corso.
"UTOPIA E SPERANZA".
Era a Heidelberg, o qualcosa del genere.
Poi c'era un giardino e bisognava fare dei giochi. Il primo ero io a essere messo in gioco. Dovevo correre dietro a due poppanti e poi buttarli a terra. Tutti che si divertivano.
Comunque butto a terra questi due fatui e finisco questo gioco cretino. Faccio volare via sull'erba questi mocciosi e vado via.
"Mi hanno fatto giocare per primo per farmi fare brutta figura e ridere a crepapancia alle mie spalle, ma invece me la son cavata alla grande", penso.
Poi cominciano a giocare gli altri professori di ruolo. Mi viene da ridere, a me questa volta. Dei parrucconi che giocano con dei leccamoccio per farsi molto più grandi di quel che in realtà sono. Cioè un nulla riporto zero. Contenti loro, sti balordi ciucciastipendi a uffa.
Allora mi viene nausea, lascio perdere e vado via.
Come da una specie di labirinto.
Esco fuori e mi trovo come in un porto.
E' pieno di carabinieri.
Cellulari e blindati galleggianti.
"Ora mi fermano", penso.
Invece non mi fermano.
Salgo su un motoscafo, metto in moto e mi prendo il largo.
C'è una nave ferma alla fonda appena fuori dal porto.
Si avvicina una motovedetta dei carabinieri.
Non ce l'hanno con me, già lo so. Vogliono solo avvicinarsi, ma mi sembra di capire che sanno chi sono.
"Che fanno di losco qui sul mare?", chiedo.
"Che fanno? Guarda!", mi dice un capitano e mi mostra un secchio pieno di pesci.
Sono pesci abbastanza normali, di tutti i tipi e di tutte le grandezze.
"Cos'hanno questi pesci?", chiedo.
"Ognuno di loro ha un verme dentro e questo verme mangia il pesce dal di dentro cominciando dal cervello. Se lo mangia a poco a poco, vivo".
Io guardo con attenzione un pesce abbastanza piccolo e vedo che è vero. Si vede in trasparenza. Il pesce viene mangiato dall'interno da un verme. Un verme bianco, viscido, sinuoso, grassissimo.
Al largo è pieno di cellulari pieni di malviventi catturati. Brutti ceffi provenienti un po' da tutto il mondo. Sembravano pirati, ma parevano di più dei tagliagole.
La nave è all'ancora.
Le motovedette dei carabinieri corrono avanti e indietro.
Il porto è praticamente tutto blindato.
giuseppe d'ambrosio angelillo, SUPERPAZZI, racconti metropolitani
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e PASSA PAROLA
mercoledì 2 settembre 2009
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