mercoledì 25 settembre 2013

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IL GRANDE GADDIS



    Gaddis è un diretto pronipote del generale Custer e amico intimo del fantasma di William Shakespeare. Egli passa lunghissime vacanze sulle assolate spiagge della riviera tarantina in sud Italia e ha sempre un bisogno disperato di vaglia postali cospicui dalla sua lontana America. Solo lui, cioè Gaddis, è aristocratico (nel solo senso greco della parola) e fanatico delle lettere, come un vero scrittore deve essere. E come tutti i veri poeti è un autentico attaccabrighe, astuto come mille volpi e un grandioso menzognero, di quella strana menzogna però che racconta sempre per arzigogolate vie la verità. Compra intere navi da crociera transatlantiche per farle viaggiare completamente vuote, senza manco lui a bordo, solo 3 topi, un gatto e un capitano terribilmente ubriaco. Ride come un pazzo a pensare a quella massa di pseudointellettuali che fanno grande New York, lui per conto suo si accontenta di una sigaretta Camel e di un caffè espresso italiano fatto però molto bene. Conosce alla perfezione il numero di scarpe di Oscar Wilde e la misura del cappello di Walt Whitman. Lui invece va sempre a piedi nudi e a capo scoperto, perchè davvero gli piace un sacco la terra nera e il sole potente.
    In piena notte è capace di recarsi all'ospedale per farsi dare un'aspirina e concludere un racconto. La sua stanza di scrittore molto pericoloso è piena zeppa di tutte le armi possibili e immaginabili del grande Zio Sam dei romanzi, detto altrimenti Mark Twain. Noi, monelli di strada, gironzoliamo come al solito nel suo quartiere nella speranza di incontrarlo e di sbafargli alla chetichella un gelato alla cioccolata. Lui ha conti aperti in tutti i bar della città di New York e alla fine del mese salda tutto facendo vedere a tutti i pomposi baristi la gloriosa bandiera del 7° cavalleggeri. Poi saluta e va a dormire sulla sedia a sdraio della bella spiaggia di Metaponto, in Magna Grecia.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO









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vogue

m.

L'EPOCA DELL'ARANCIA SCADUTA

l'epoca dell'arancia è ormai passata,
è in arrivo lo scorpione corazzato
che mangia solo anime scadute
e cenere di rifiuti radioattivi.
l'epoca del debito perenne
è alle porte,
quella del medioevo di ferro
e senza più Dio in tasca.
ma se la morale non ha più motivo
di essere
perchè mai devono continuare
a valere come sempre
i soldi?
GD ANGELILLO

ANIME UN PO' CONFUSE



si confondono gli sguardi 
sul limitare del giorno in discesa, 
quando le tv danno i telefilm più scadenti,
quando le mamme malate telefonano alle figlie
e chiedono cosa cucinano per cena,
mentre il mondo continua a perdere il suo senso
e il paese si vende il telefono
perchè manco lui vuole più sentire se stesso,
e i nani burattini si contano le donne
e pensano alla pensione ormai vicina,
anche se così squallida e così scadente.
io per conto mio faccio interviste al sud
e vado a vendere i miei romanzi al nord.
siamo tutti un pò confusi,
siamo nati di religione cristiana
ma ci siamo convertiti un pò tutti quanti all'egoismo.
GD ANGELILLO

I VERI AMICI DI OGGI (borroughs e ferlinghetti)



amici non se ne vedono più al bar,
c'è la cimice ora che tiene banco,
che porta la torta di cipolla acida
al buffet
e la spaccia per leccornia prelibata,
ma il compito di francese 
non interessa più a nessuno,
la scuola della gentilezza
è fallita ormai da tempo,
si va per immagini adesso
con il motore atomico della menzogna.
il poeta dorme in riva al mare
anche d'autunno
nella capanna abbandonata
del pescatore licenziato.
il sacro pesce di Dio 
non lo vuole più nessuno,
si accontentano un pò tutti ora
di una confezione abbondante
di prosciutto cotto
e di una stecca di cioccolata
molto zuccherata.
GD ANGELILLO

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