lunedì 17 febbraio 2014

PASOLINI

ORSON WELLS E PASOLINI

PASOLINI

EZRA POUND E PASOLINI

PASOLINI

FELLINI E PASOLINI

PASOLINI

PASOLINI

PASOLINI A NEW YORK

PASOLINI A NEW YORK




PASOLINI

PASOLINI

PASOLINI

Se qualcuno mi chiede
(e qualcuno me lo chiede) dove vado con me
risponderei di non saperlo.
Ho avuto fin nel ventre materno,
con la gioia, questa sicurezza in una
vera, assoluta, inconoscibile irrealtà.

Pier Paolo Pasolini


PASOLINI

PASOLINI

«Siamo stanchi di diventare giovani seri o contenti per forza, o criminali, o nevrotici: vogliamo ridere, essere innocenti, aspettare qualcosa dalla vita, chiedere, ignorare. Non vogliamo essere subito già così senza sogni».

Pier Paolo Pasolini, “La meglio gioventù”


PASOLINI

PASOLINI

Non si lotta solo nelle piazze, nelle officine, o con i versi: la lotta più dura e quella che si svolge nell’intimo delle coscienze, nelle suture più delicate dei sentimenti.

Pier Paolo Pasolini


PASOLINI

Ch'io possa esser dannato 
se non ti amo. 
E se così non fosse 
non capirei più niente. 

Tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo... così.
Ah! Malerba soavemente delicata
di un profumo che dà gli spasimi!
Ah! ah! tu non fossi mai nata!

Tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo... così.
Il derubato che sorride
ruba qualcosa al ladro,
ma il derubato che piange
ruba qualcosa a se stesso.

Perciò io mi dico
finché sorriderò
tu non sarai perduta.

Ma queste son parole
e non ho mai sentito
che un cuore, un cuore affranto
si cura con l'udito.
Tutto il mio folle amore
lo soffia il cielo
lo soffia il cielo... così.

{Che cosa sono le nuvole? - Pier Paolo Pasolini}


BERTOLUCCI, GODARD E PASOLINI

PASOLINI

PASOLINI

PASOLINI

PASOLINI

«L’uomo tende a addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi, perde l’abitudine di giudicarsi, non sa più chiedersi chi è. È allora che va creato artificialmente, lo stato di emergenza: a crearlo ci pensano i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia intellettuale, della furia filosofica».

Pier Paolo Pasolini


PASOLINI

"La recessione" (Pier Paolo Pasolini)

Vedremo calzoni coi rattoppi; 
rossi tramonti su borghi vuoti di macchine 
pieni di povera gente 
che sarà tornata da Torino o dalla Germania.
I vecchi saranno padroni dei loro muretti
come poltrone di senatori;
e i bambini sapranno che la minestra è poca,
e cosa significa un pezzo di pane.
E la sera sarà più nera della fine del mondo,
e di notte sentiremo solo i grilli o i tuoni;
e forse qualche giovane
tra quei pochi tornati al nido
tirerà fuori un mandolino.
L'aria saprà di stracci bagnati.
Tutto sarà lontano.
Treni e corriere passeranno ogni tanto
come in un sogno.

Le città grandi come mondi
saranno piene di gente che va a piedi,
con i vestiti grigi e dentro agli occhi una domanda
che non è di soldi ma è solo d'amore,
soltanto d'amore.
Le piccole fabbriche
sul più bello di un prato verde
della curva di un fiume
dal cuore di un vecchio bosco di querce
crolleranno un poco per sera,
muretto per muretto,
lamiera per lamiera.
E gli antichi palazzi
saranno come montagne di pietra
soli e chiusi come erano una volta.
E la sera sarà più nera della fine del mondo,
e di notte sentiremo i grilli e i tuoni
e forse qualche giovane
tra quei pochi tornati al nido
tirerà fuori un mandolino.
L'aria saprà di stracci bagnati.
Tutto sarà lontano.
Treni e corriere passeranno ogni tanto
come in un sogno.

I banditi avranno i visi di una volta
coi capelli corti sul collo
e gli occhi di loro madre,
pieni del nero delle notti di luna
e saranno armati solo di un coltello.
Lo zoccolo del cavallo toccherà la terra,
leggero come una farfalla,
e ricorderà ciò che è stato,
in silenzio, il mondo
e ciò che sarà. 


PASOLINI

"In questo mondo di vincitori volgari e disonesti, di prevaricatori falsi e opportunisti, della gente che conta, che occupa il potere, che scippa il presente, figuriamoci il futuro, a tutti i nevrotici del successo, dell'apparire, del diventare.... A questa antropologia del vincente preferisco di gran lunga chi perde. E' un esercizio che mi riesce bene. E mi riconcilia con il mio sacro poco."
Pier Paolo Pasolini


PASOLINI

Non lasciarti tentare dai campioni dell’infelicità, della mutria cretina, della serietà ignorante. Sii allegro. […] T’insegneranno a non splendere. E tu splendi, invece.

Pier Paolo Pasolini


FELLINI E PASOLINI

PIER PAOLO PASOLINI



Fuggii con mia madre e una valigia e un po' di gioie che risultarono false, 
su un treno lento come un merci, 
per la pianura friulana coperta da un leggero e duro strato di neve. 
Andavamo verso Roma. 
Andavamo dunque, abbandonato mio padre 
accanto a una stufetta di poveri,
col suo vecchio pastrano militare
e le sue orrende furie di malato di cirrosi e sindromi paranoidee. Ho vissuto quella
pagina di romanzo, l'unica della mia vita:
per il resto,
son vissuto dentro una lirica, come ogni ossesso.

Pier Paolo Pasolini (1950)

LA CASA NAVE

QUI TUTTO NORMALE



***Poem For My 43rd Birthday***
by Charles Bukowski 

To end up alone
in a tomb of a room
without cigarettes
or wine—
just a lightbulb
and a potbelly,
grayhaired,
and glad to have
the room.
…in the morning
they're out there
making money:
judges, carpenters,
plumbers, doctors,
newsboys, policemen,
barbers, carwashers,
dentists, florists,
waitresses, cooks,
cabdrivers…
and you turn over
to your left side
to get the sun
on your back
and out
of your eyes.

le ore

IL CONTADINO

Germania, Rothenburg

PIOGGIA

LA BOTTEGA DEI SOGNI

i libri

pecore

colori