
buttata sulla poltrona
era lei l'oggetto della partita.
la partita di quegli intellettuali allumati
che si prendevano per signori
appena lasciati soli.
ma che erano così oscenamente brillanti
quando si mettevano a lavorare di fino
con concetti e discorsi di erezione.
erano così generosi con l'onore degli altri
che un bastimento non bastava certo
a portare al cesso il loro autobiografismo
tutto fatto di gloria e di monumenti di marmo fino.
erano conti e viceduca quando li lasciavi soli
ma al tavolo da gioco
erano mentalmente dei mentecatti,
dei monumenti dove portare con gioia
i cani a pisciare.
la donna la pagarono un quarto di stipendio,
ma chi la vinse
non gli s'alzò,
era un perfetto intellettuale di grido.
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
Nessun commento:
Posta un commento