o folle uomo che di nome fai nulla
e di cognome tutto,
più o meno come me
ma all'incontrario,
ti aggrappi a una scala
e poi fai il gatto suonatore di tromba
perché sei il vincente,
hai mille favole attaccate alla coda
ma non le racconti a nessuno,
e suoni la fisarmonica con un dente solo
per risparmiare,
vuoi fare l'oste padrone di tutto il barile
ma non sono pesci che cucini
ma monetine di rame
che fanno più poveri
tutti gli uomini che conosci.
io non vado al tuo negozio
soltanto per farti schiumare di rabbia.
leggo topolino
e di mestiere faccio il miele selvatico,
che trovo dappertutto
guardando la poesia del mondo.
so che te ne freghi di me
ma me ne frego pure io di te
e pari e patta torniamo con l'anima al centro.
fino alla fine non vincerà nessuno
di noi due,
ma io sono innocente tu colpevole
GIUSEPPE D'AMBROSIO ANGELILLO
giovedì 17 agosto 2017
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